Montebello è ricordato per la sua battaglia, 20 maggio 1859, dove l’esercito del regno Piemontese alleato con le forze armate francesi, capitanate da Napoleone III, sconfissero gli austriaci di Philipp Franz von Stadion costringendoli alla ritirata, aprendo il varco verso l’unificazione d’Italia. E’ qui che nacque una delle forze armate, ancora adesso, a difesa dello stato italiano: i Lancieri di Montebello. Pochi sanno che la storia di Montebello è legata anche ad un’altra battaglia che si svolse sullo stesso suolo con il progenitore del generale che condusse poi la battaglia 59 anni dopo: Napoleone Bonaparte, alcuni anni prima che diventasse imperatore francese.
La battaglia svolse il 9 giugno 1800.
Come mai ricordare tutto questo?
Perchè ci fu un Duca, Jean Lannes, nominato sul campo di battaglia “Duca di Montebello” dallo stesso Napoleone Bonaparte ed ancora oggi porta gli onori “Dei grandi uomini di Francia”.
Nato da umili origini, quinto di otto figli, Lannes nasce a Lectoure, piccolo comune francese nel dipartimento del Gers in Guascogna, il 10 aprile 1769.
Lavora come tintore fino al 1792 quando i moti della rivoluzione lo spronano ad arruolarsi nella Guardia Nazionale di Lectoure dove inizia la carriera militare apprendendo l’arte della guerra. L’anno successivo, ufficialmente divenuto combattente in armi, viene assegnato al battaglione di stanza sui Pirenei e inviato in Spagna dalla Convenzione, organo governativo francese durante il periodo rivoluzionario, che dichiarò la guerra allo stato iberico. (Consideriamo che il re di Spagna Carlo IV di Borbone era parente dei due sovrani Borbonici Luigi XVI e Maria Antonietta e che aveva intrapreso diverse battaglie per salvarli dalla loro ormai imminente decapitazione, senza però averne successo, attirando su di se soltanto una nuova guerra).
Fu proprio durante questa guerra che in una delle battaglie, Saint Laurent de Cedran vicino al colle di Coustouge, il ventiquattrenne Lannes si fece notare. Fu promosso il 25 settembre 1793 e nell’ottobre dello stesso anno ottenne il grado di capitano. Partecipò a diverse battaglie sempre distinguendosi per il suo coraggio (Port Vendres, Banyuls…) fin quando rimase ferito e si allontanò per un certo periodo dai campi di battaglia.
Dopo alcune azioni inconcludenti e disastrose dell’esercito francese, il generale dell’armata Basset richiamò Lannes al comando dell’avanguardia portando le truppe alla vittoria. Lannes, combattendo avidamente e raggiungendo vittorie spesso inaspettate, come la battaglia di Villalunga, ottenne il grado di comandante di brigata che corrisponde, per la Francia, al nostro grado di colonnello. Stanco e ancora convalescente dalla ferita subita a Banyuls si ritira a Perpignano dove conosce la moglie Jeanne-Joseph Barbe, figlia di un banchiere, che sposerà il 19 marzo 1795.
Nello stesso anno si istituì il trattato di Basilea sancendo la pace fra Francia e Spagna.
Arrivò la fine della rivoluzione con la caduta e la decapitazione di Maximilien de Robespierre nel 1794 e, considerando le posizioni abbastanza estremiste del giovane Lannes, viene messo a riposo allontanandolo dalle armi. Tornò in carica nel 1796 dove si arruolò come soldato semplice seguendo Napoleone Bonaparte durante la prima Campagna d’Italia e nominato, essendosi distinto di nuovo in battaglia, comandante di brigata. Partecipò alla battaglia del ponte di Lodi e conquistò Fombio presso Piacenza, combatté a Bassano, Governolo e Arcole dove, ferito, sconfisse ugualmente gli austriaci sul fiume Alpone. Napoleone, riconoscente per averlo salvato da una possibile cattura, gli inviò una bandiera in dono ed in memoria.
Lannes seguì poi Bonaparte in Egitto e lo sostenne durante il colpo di stato del 18 Brumaio.
Arrivò così il 1800 e con esso una seconda Campagna d’Italia contro l’invasore austriaco.
Il 26 febbraio 1800, Bonaparte ottiene dai suoi due compagni del consolato, Cambacèrés e Lebrum, l’autorizzazione ad agire. Il 13 maggio 1800, il tenente-generale Lannes comandava l’avanguardia e si preparava a varcare il Passo del Gran San Bernardo. Gli furono affidate due divisioni ed una brigata per un totale di 8000 uomini. Le battaglie di susseguirono fino ad Aosta ed a Chatillon respinse un contingente nemico raggiungendo velocemente Ivrea, scacciando una nuova guarnigione austriaca.
La pianura padana ormai si estendeva di fronte all’esercito francese sostenuto spesso dalla popolazione locale nella lotta contro l’invasore austriaco, di cui ne aveva un fervente terrore. Napoleone entrò a Milano il 2 giugno 1800 e, lo stesso giorno, Lannes giunse con l’avanguardia a Pavia dove rimpolpò l’esercito di cannoni e rifornimenti abbandonati dal nemico.